La guerra delle Falklands: perché basta poco che ci scappi il morto

Anno 1832. Al tempo in cui la Scozia veniva travolta da battaglie a sfondo religioso molto sanguinose. C’è chi vinse e chi perse: tra questi ultimi circa mille provenienti dalle Highlands che decisero di tentare l’avventura per vivere liberi. Riuscirono quindi a comprare una nave e salparono verso l’oceano senza in realtà sapere bene dove andare. Dopo mesi di navigazione ormai avevano perso la bussola e la cognizione del tempo e nessuno a bordo sapeva dove si stesse dirigendo il suo destino.

Ad un tratto però apparve una isola in mezzo all’oceano Atlantico, sperduta ed abitata solo da pinguini imperatori. Si fermarono lì, in quel posto dimenticato da Dio e lo chiamarono le Falklands.

Persero col tempo i legami con la madre terra ma rimasero sempre in cuore loro “sudditi reali” fino a quando ad inizio novecento non furono proprio riconosciuti come possedimento della Regina, cioè appartenenti al Commonwealth. Da quel momento però nessuno più se ne interessò a quelle terre cosi lontane collocate nella parte piu sconosciuta del mondo. Questo fino al giorno in cui un noto imprenditore argentino, Costantino Davidoff, si era convinto di voler comprare una isola nella stessa area geografica chiamata Sandwich (che assieme alla Georgia del Sud costituisce l’arcipelago delle Falklands), anche essa possedimento formale dell’Impero Britannico. Diede i soldi al governo inglese ed affare fatto.

Ma non tutto andò per il verso giusto. Perché i 2000 abitanti delle Falklands fecero presente all’allora primo ministro, Margaret Thatcher, che se aveva potuto vendere una terra che forse non sapeva neanche dove fosse, in realtà, era stato tutto per merito loro. Centocinquanta anni prima furono i loro antenati a garantire la britannicitá di quel pezzo di mondo sperduto e quindi chiesero una parte del compenso. 

Moralmente tutto comprensibile ma legalmente no.

Questo perché i falklanders non erano cittadini britannici, ma semplici sudditi del commonwealth, quindi secondo la “Iron Lady” non avevano diritto a partecipare alla festa. In Italia sarebbe stato tutto risolto con un misterioso bonifico in Svizzera ma dalle parti di Londra non funziona così: li “la legge è uguale per tutti” ed a volte questo principio diventa pericoloso perché impedisce di sistemare “alla bona” ( come diciamo a Roma) i problemi.

Quindi gli abitanti dell’isola chiesero un incontro con dei rappresentanti del governo di Westminster per invitarli a ad avere la loro parte. Questo avvenne una sera e la riunione fu in un pub della città di Stanley ( 1000 anime o poco più). Tra una pinta e l’altra non si trovò un accordo e gli ambasciatori furono cacciati a malo modo.

Forse anche per via del tasso alcolico i falklanders decisero di inscenare una provocazione: misero al porto la bandiera argentina. Ma forse non sapevano (o forse sì, boh) che a quei tempi nel paese sudamericano c’era una durissima crisi economica (uno dei grandi risultati del socialismo reale, ndr) e che l’unico modo per non vedersi il popolo contro ridotto in povertà per un governo fallimentare era rifugiarsi nel patriottismo.

Quindi la mattina dopo, la marina argentina si presentò sull’isola per portare la colazione post sbronza. Li i 2000 prima scozzesi, poi falklanders e ora assurdamente argentini si accorsero di essersi cacciati in una situazione molto pericolosa. Per fare i guasconi si sono trovati il nemico in casa e la loro unica speranza era il soccorso da parte della “Madre Patria”.

Era la prima settimana di aprile del 1982, quaranta anni fa esatti, e la Thatcher si oppose all’annessione e ci fu una guerra, come tutti sanno, vinta in poco tempo dal Regno Unito per via della sproporzione delle forze in campo (aviaria più che altro per la verità).

Firmati i trattati di pace, i Falklanders ottennero la cittadinanza britannica ed i soldi che richiedevano. Centinaia di morti da entrambe le parti per quattro spicci, una serata allegra ed un imprenditore di tabacco che aveva fiutato l’affare.

La guerra è una cosa seria e tragica ma le motivazioni per cui viene combattuta il più delle volte sono ridicole ed assurde. Come è stata la guerra delle Falklands.

Resta con noi – iscriviti alla newsletter!


Pubblicato

in

,

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *