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Contro il bipolarismo: perché costruire QQ

Romilda Salvati opinioni 5 Comments

Cominciamo con un pessimo articolo. Cofondatrice e Presidente (provvisoria) di una nuova federazione dovrei fare una lista di desideri e astenermi dalla critica dell’esistente ma lo farò lo stesso perché è fondamentale per spiegare come mai quattro persone abbiano passato gli ultimi mesi a stringere alleanze spendendo tutti i propri contatti e cercare finanziatori per un progetto dalla struttura inedita (un’associazione di associazioni, un’associazione di secondo livello) invece di spendersi ciascuno nella propria associazione, come fatto fino a oggi.

La narrazione politica italiana non corrisponde alla realtà politologica dell’Italia, questa secondo me è la madre della confusione: l’Italia continua erroneamente a descriversi in maniera bipolare. In un’Europa di sovranisti, popolari, liberaldemocratici e socialisti (cito solo i gruppi più rilevanti oggi), l’Italia tenta di raccontarsi come fatta di “destra e sinistra”, forse convinta di essere il Colorado pur non avendo né il sistema elettorale né la cultura politica degli USA.

Nel centrodestra troviamo popolari, eurofederalisti e euroscettici insieme, postkeynesiani ragionevoli, neokeynesiani illiberali e protezionisti: destre sociali, destre liberali, sinistre economiche che si dicono destra perché hanno molti tricolori nel nickname di Twitter, liberali convinti di domare la tigre, “democristiani di destra” (cit.) arrabbiati con la destra sovranista ma convinti di dover restare in un’unica destra: il sintomo della nostra allergia al bipolarismo.

E poi c’è la presunta “sinistra”: Fratoianni, Zingaretti, Bonino e Renzi. Tuttavia, l’estensione del termine sinistra a qualsiasi cosa non estende affatto la sinistra, ma la diluisce: essendo ormai il PD rifugio di statalisti indecisi, antisovranisti vari, democristiani smarriti, moderati assortiti, radicali “pazienti”, se il segretario dicesse qualcosa di sinistra uscirebbe del suo elettorato. Anche qui una metà (quasi tutta occupata dal PD, numericamente) che fa da asso pigliatutto (forse piglierà anche il M5S), non sempre nel senso del correntismo: spesso in quello della non compatibilità reale, soprattutto in economia.

Un gran caos che si aggiunge alla tragedia del movimentismo al posto del partito. Ecco il mio pessimo primo articolo per QQ, una lamentanza che però esaurisce i miei perché: QQ perché voglio rappresentanza anche se non sono una sovranista né una donna di sinistra ma l’Italia non è (e forse non è mai stata) bipolare; QQ perché volevo fare la mia parte nell’associazionismo (con una particolare attenzione al dialogo tra professionisti adulti e attivisti più giovani) in attesa che le classi dirigenti nominate accettino la realtà di un nuovo polo.

Quale sarà esattamente la sfumatura ideale della federazione? Non lo so. Abbiamo scelto quattro colonne portanti del “quadrante” da cui veniamo -antistatalismo, atlantismo, federalismo (insieme a anticentralismo e sussidiarietà) e libero scambio-, consapevoli che queste idee non appartengono a una e una sola cultura politica: una federazione ha la caratteristica di dipendere dai contenuti apportati dai suoi federati. Proprio per questo vi invitiamo a portare in QQ le vostre associazioni. A settembre, ci vediamo a Roma per la sottoscrizione dello statuto.

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Comments 5

  1. Progetto alto , meritevole e assolutamente interessante.Finalmente i giovani tornano a riflettere sulla res publica…auguri solo ciascuno di noi può cambiare il tutto.

  2. Cara Romilda, la confusione tale per cui l’Italia continua a descriversi per ciò che non è, si collega strettamente ad una questione di semiotica, che coinvolge quindi anche i 4 pilastri di QQ. Che, un po per il relativismo assoluto che ormai innerva la cultura politica che lo scambia per modernità e multiculturalismo, un po per crassa ignoranza ed analfabetismo funzionale dilagante, se tu chiedi ad un panel di “asserito” o “ritenuto” medio livello cosa si debba intendere per antistatalismo, atlantismo, federalismo e libero scambio, vedrai che viene fuori una super macedonia composita di paella valenziana, cuscus tunisino, zuppa di pesce teramana e tagliatelle mari e monti e, chi più ne ha (io, per esempio, che sono goloso, potrei averne, tanto per continuare nell’analisi) più ne mette. E dunque, la macedonia, poi, la metti nella pentola a pressione dell’associazione di secondo livello. Vedremo. Vi seguiro’, i tuoi post sono sempre interessanti.

    1. Concordo sugli aspetti problematici che evidenzi e anche a me non pare facile, ma dobbiamo tentare di mettere ordine e dialogare innanzitutto con chi è almeno parzialmente nel nostro ordine di idee… Del resto questo Paese non può più aspettare (e personalmente non voglio rimpianti). Grazie per il supporto!

  3. Bella la vostra idea di QQ di creare una associazione di associazioni. Noi come UPL_UnionePerLeLibertà ci abbiamo provato, con discreto successo, a partire dal 1996 anno di fondazione,all’indomani della caduta del primo Governo Berlusconi, del quale ci siamo e ci sentiamo un po “figli”. Noi liberali iniziatori di quella Rivoluzione, anno domini ’94, ancora incompiuta , purtroppo.
    Anni in cui non si è mai riusciti ad avere una alternativa realmente liberale. Troppe anime, troppi liberali divisi in mille associazioni, partiti,movimenti,incapaci di fare gruppo, contare, cambiare le sorti del paese. E da un cdx liberale, si è passati ad una destra centro dove di liberale resta ben poco. A sinistra,problemi loro. Non mi ha mai attratto,e le vicende di quel versante,di post comunisti,non mi ha mai ispirato granché di positivo. Sono passati anni da quando siamo nati, con Antonio Martino presidente onorario,non siamo riusciti a cambiare l’Italia, purtroppo, ma nel nostro piccolo continuiamo a provarci,felici che altri giovani provino a farlo, seguendo le nostre orme. E che la vostra giovane età e grande entusiasmo,possa farvi arrivare laddove noi non siamo riusciti
    Cambiare per dav ero,in senso liberale,questo paese. In bocca al lupo per tutto.

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