Dalla casa al bar: quando l’imprenditorialità si fa donna

Partiamo con un nuovo format: a richiesta, pubblicizziamo attività imprenditoriali del territorio per farvi pubblicità. Non abbiamo alcun ritorno da questi articoli se non il piacere di dimostrarvi il nostro affetto dato che senza di voi il welfare state che ai socialisti tanto piace non ci sarebbe. Scriveteci a coordinamento@ilquartoquadrante.it se volete farvi intervistare e raccontarci la vostra storia: vogliamo gente normale, per storie normali.

Siamo poco fuori Padova, in una arteria importante per la viabilità verso sud. Da poco Valentina Noventa, padovana di 41 anni e due figli, ha rilevato l’attività del bar La Sosta. L’abbiamo incontrata all’inaugurazione – a cui era presente anche il sindaco di Albignasego Filippo Giacinti – e le abbiamo fatto qualche domanda su di lei, sul suo passato e anche sul suo futuro come imprenditrice e mamma.

Perché un bar?

Scelta semplice in realtà: ho frequentato la scuola alberghiera e quindi questo era il mio sogno nel cassetto fin da bambina. Anche di mio marito (un 41enne di origine tunisina) per la verità, che alla fine mi dà una mano nel periodo dopo il lavoro.

Io penso che una donna alla fine stia meglio tra le mura di casa, o no?

No per nulla. Ero depressa e mi sentivo non utile. Facevo qualche lavoretto qua e là ma volevo altro. Adesso devo fare i salti mortali con la famiglia, ma ho comunque aiuto a casa da mio marito che mi sta sempre vicino e mi supporta nella mia attività. A sera arrivo stanca ma appagata.

Quanto è difficile fare impresa in Italia?

E’ terribile. La tassazione è fuori controllo, mancano aiuti per aprire le attività e se non avessi avuto la mia amica commercialista che mi ha aiutato.. beh sarei ancora lì in coda al CAF per capire come fare. Poi per la parte dei permessi col comune non ho avuto problemi: Albignasego è una piccola realtà che funziona bene ed è stato tutto molto semplice. Magari a Padova che è un comune più grande ci sarebbe stata più difficoltà, boh non so.. (rido, ndr)

Il gioco vale la candela? Lavori 12 ore al giorno, non semplice sapendo che hai anche bambini che ti aspettano a casa.

Le cose vanno come voglio e lo capisco dal fatto che il bar è sempre pieno. Scelgo personalmente i prodotti che offro da fornitori certificati e non ho minimamente problemi con la concorrenza del vicino centro commerciale: chi viene al bar ha ritmi ed esigenze diverse rispetto a chi sceglie altro.

Che rapporto hai avuto col COVID?

Io quando ho aperto c’era ancora l’obbligo del Green Pass per cui ho avuto ritardi nell’avviamento e ho perso la clientela precedente dato che i gestori che c’erano prima non lo richiedevano e quindi avevano paura che col cambio di gestione ci sarebbe stata qualche difficoltà. Adesso li ho recuperati quasi tutti e dato che per fortuna l’odiosissima mascherina non è più obbligatoria, si può tornare a guardare le persone in faccia.

Un consiglio per un giovane che vuole aprire un’attività.

Spaccati la schiena per lavorare. Non aspettarti che arrivino i bonus o gli aiuti per campare. Non esistono pasti gratis.. neanche al bar.

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