Il Green Pass in Europa

Mentre l’Italia si appresta ad essere l’unico paese in tutta Europa in cui verrà introdotto il cosiddetto “Super Green-Pass” nel resto del continente si segue una direzione diametralmente opposta in quanto le restrizioni, con l’aumentare dei vaccinati, stanno venendo logicamente meno. E’ il caso ad esempio delle nazioni scandinave dove la Svezia ha sempre rappresentato un caso a parte in quanto non ha mai visto alcun lockdown o pass mentre le altre nazioni limitrofe si, in primis la Danimarca che è stata la prima nazione in assoluto ad introdurre il GP all’interno del territorio statale nell’aprile 2021 poi seguita due mesi dopo dalla Norvegia. Entrambe hanno eliminato il provvedimento a metà settembre annunciando che l’emergenza covid è terminata ed i cittadini potevano tornare alla vita normale. Stessa situazione in Islanda dove la massiccia campagna di vaccinazione, 90% degli abitanti, ha evitato provvedimenti in merito mentre in Finlandia si sta attualmente parlando di introdurlo nei bar e nelle palestre ma il parlamento è spaccato.

Sempre in Nord Europa due su tre dei paesi baltici, cioè Lituania e Lettonia, hanno il Pass “alla francese” mentre l’Estonia, forse per la sua mentalità più nordica rispetto agli altri due paesi, ha seguito la linea della Svezia in merito. Spostandoci verso occidente è famoso il caso del Regno Unito dove Johnson voleva introdurre le misure restrittive ma è stato stoppato dal ministro della sanità Javid che ha detto chiaramente di non prendere in considerazione alcun Green-Pass in quanto la percentuale dei vaccinati è abbastanza alta e l’introduzione di nuove restrizioni non avrebbe avuto alcuna logica, fermo restando che il governo non avrebbe avuto vita facile ad introdurlo perché tutti i partiti a Westminster erano contrari, dalla destra alla sinistra. L’Irlanda invece che lo aveva introdotto da questa settimana lo ha tolto lasciando qualche limitazione per i luoghi molto affollati seguendo esempio dei Paesi Bassi dove il GP esiste solo per i locali che vogliono tenere il 100% della capienza. Stessa cosa in Belgio ed in Portogallo mentre in Spagna da agosto è stato decretato incostituzionale con le due sentenze della Corte, una per le Canarie un’altra per la Galizia.

Mentre nei paesi dell’Est la situazione è pressoche identica al nord ed all’occidente d’Europa l’aria che si respira nella zona centrale è ben diversa visti i casi di Germania, Austria, Slovenia e Francia. Nel paese teutonico esiste un Pass identico a quello italiano usato questa estate (quindi senza intaccare il lavoro, almeno per ora), come anche in Austria ed in Slovenia, dove però i tamponi sono a bassissimo prezzo, quindi il Green-Pass mensile costa circa 20 euro contro gli ipotetici 400 dell’Italia, ispirata dalla Francia di Macron a realizzare la versione più dura della carta verde, sebbene nel paese transalpino ci sia la differenza sostanziale che non è richiesto nei posti di lavoro e nelle scuole perché il governo lo ha escluso in quanto “anticostituzionale”.

Quindi l’Italia sceglie una strada in solitaria ( o quasi in quanto in Indonesia, Arabia Saudita e Turkmenistan): in un anno in cui il nostro paese è arrivato primo nello sport solo il tempo ci dirà se questa scelta porterà l’Italia agli stessi successi di questa estate o se invece si tratterà di un clamoroso testa-coda. L’impressione è che in ogni caso non ci saranno vie di mezzo.

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