La libertà di Benedetto XVI

di Leonardo Monico

Nel magistero di Benedetto XVI il concetto di libertà ha ricoperto un ruolo di primo piano: senza alcuna pretesa di esaustività ne vorrei tratteggiare i lineamenti.
Il pontefice, che passerà alla storia come il “Papa teologo”, in più occasioni e lectiones ha offerto interessanti spunti di riflessione circa l’importanza assunta dalla libertà nella vita dell’essere umano, libertà che non può essere distinta dal concetto di dignità. Senza libertà non vi è infatti dignità. La libertà, come la dignità, fa parte di un bacino di diritti definiti “naturali” in quanto propri dell’essere umano per natura (nel pensiero del Papa, donati da Dio) e non concessi da altri.
Nell’epoca contemporanea, tuttavia, la libertà è andata assumendo un’accezione tutt’altro che positiva: ossia culto spropositato dell’ego, divinizzazione dell’io, dittatura del singolo, l’io che diventa dio. È questo, infatti, il male che affligge il nostro secolo, secondo il pontefice: l’indifferenza verso il prossimo. È dunque urgente e necessario “liberare la libertà”, (titolo di una raccolta di scritti di Joseph Ratzinger) declinarla cioè nella sua giusta accezione.
È a questo punto che si inserisce un ulteriore tassello nel pensiero di Benedetto XVI, che sembra restituire la giusta dimensione alle cose. Per comprenderlo è necessario fare un passo indietro, verso l’essenza del magistero di Benedetto. Egli, infatti, scelse come motto del suo pontificato (ma invero ancor prima, quando divenne arcivescovo di Monaco) il sintagma tratto dalla terza Epistola di Giovanni: cooperatores veritatis. In effetti il concetto di Verità torna a più riprese in moltissime riflessioni del Papa teologo, tanto da poter affermare che è forse il fil rouge che caratterizza il suo magistero. La Verità, che per il pontefice può essere conosciuta attraverso la fede, null’altro è se non la carità, ossia l’Amore. Solo in questo modo si può dotare di contenuto la libertà, che “altrimenti rimarrebbe vuota possibilità di fare o non fare qualcosa. Come la vita stessa dell’uomo, la libertà trae senso dall’amore. (…) Chi appartiene alla verità non sarà mai schiavo di nessun potere, ma saprà sempre liberamente farsi servo dei fratelli” (Angelus del 1/7/2007). Si è liberi in quanto liberi di amare non se stessi, bensì il prossimo. “Veritas vos liberat” (Giovanni 8,32).
Libertà – Verità – Amore: una triade che ben riassume la teologia del compianto Papa emerito in tema. “Solo se la verità e l’amore sono in accordo, l’uomo può essere felice: solo la verità rende liberi”. (Enciclica Deus Caritas est).

credits immagine di copertina: Il Messaggero.it

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