Dolores Jane Umbridge è un personaggio della saga di Harry Potter come protagonista negativo nell’Ordine della Fenice. Ella rappresenta il potere assoluto, tirannico e autoritario, che nel giro di poche settimane rende la liberalità di Hogwarts (il castello-scuola dove gli aspiranti maghi trascorrono il loro tempo) un lontano e fugace ricordo. Hermione Granger, amica di Harry, di fronte alle continue vessazioni contro Harry e i suoi compagni, sbotta in un “Ma ribellati!”, che viene immediatamente stroncato dal maghetto con un secco “E’ impossibile” che non lascia spazio a repliche. Perché una dittatrice è arrivata dai maghi? Il Ministero della Magia, infatti, ha un grosso problema: un giovane mago è morto a Hogwarts, ucciso dal signore oscuro, Voldemort, che doveva essere in prigione e per non si capisce quali motivi, riesce a tornare creando il panico. Lo Stato ha fallito nel ruolo di difensore dei suoi cittadini e invece di prendersi la responsabilità del fatto, decide di chiudere la bocca a chi aveva qualche pretesa di verità, imponendo la versione di un banale incidente. Sottosegretario del Ministero, Dolores diviene il nuovo docente di “Difesa contro le Arti Oscure”, una specie di corso di autodifesa nel mondo dei maghi, spiegando che “è inutile che i maghi usino le bacchette e imparino incantesimi per difendersi, c’è il Ministero per proteggere i cittadini”. Lo sgomento degli studenti è incredibile, ma non c’è alcun tentativo di ribellione lì per lì: la fiducia nelle istituzioni è tuttavia intatta, come fa lo Stato a voler il male dei suoi concittadini? Avrà le sue ragioni per optare per questa scelta. Questo passaggio mi ricorda l’impossibilità per gli ebrei di avere un porto d’armi nel Reich o nell’Italia fascista, tra l’assoluto silenzio generale.
Harry Potter, però, deve combattere Voldemort: come può farlo senza uno straccio di incantesimo? Opta per creare una sorta di club clandestino, a cui via via partecipano tutti i compagni, in cui si erge a maestro per allenare le giovani menti all’arte magica in modo da esser preparati contro Voldemort nella battaglia finale (o contro lo Stato?). Dolores rischia di perdere il controllo, cosi comincia ad inanellare divieti su divieti affissi alle pareti, dove ogni ovvietà è limitata e non più garantita (“Ogni attività di gruppo (aka, assembramento) è sospesa”), con soggettività ovviamente poiché alcune lezioni hanno la precedenza (aka, attività essenziali) su altre non ritenute utili (Dolores si accanisce contro la povera prof di divinazione, palesemente disabile): maggiore il proibizionismo, maggiori i tentativi di clandestinità da parte della popolazione. Lo Stato è ormai ovunque, vede tutto e controlla tutto: Umbridge obbliga Harry a scrivere “Non devo raccontare menzogne”, riferito alla vera causa della morte del compagno. Ovviamente la stampa dei maghi è filogovernativa, tacciando per negazionisti e irresponsabili coloro che non sopportano questo trattamento. La cosa terrificante è che è stata Hogwarts a darle i pieni poteri, nella figura del Ministro della Magia, amico del Preside Albus Silente che sperava di tenerla a bada, invano.
Vi consiglio di rivedere l’Ordine della Fenice, e poi provare a fare una passeggiata fuori. Figliuolo ieri sera ha detto: “Siamo in guerra, e servono norme di guerra“. Attenti a dove mettete i piedi, perché Hogwarts è piena di ragni che camminano ovunque, perchè sì, vi renderete presto conto che Hogwarts non è una finzione, ma è lo Stato etico che ci circonda.
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