“Occidentali, per necessità”

Spesso ci chiedete come mai abbiamo deciso di inserire, come quarto pilastro, l’atlantismo. Non è un argomento che si può esaurire in qualche capoverso, ma posso dirvi qual è il significato di Occidente per me: spazio di Conflitto.
Sono “nata” innamorata della politica e sono stata una militante “costruttivista” (di quella parte con troppi tricolori a cui non piace il comunismo, ma quando si parla di socialismo… è tutto un altro paio di maniche). Il risveglio lo ricordo così: chi sono io per dire come deve risolversi un conflitto?

Evito di narrare nel concreto un percorso personale lungo e noioso, ma di recente sono i nonpolemicisti che me lo hanno ricordato: in uno stato libero e democratico non esiste chi dice “basta discutere”. Tra cittadini “liberi e uguali” (Locke) e “maturi nella Ragione” (Kant) non esiste uno di loro in diritto di dire agli altri “fate silenzio!”. Intervenga per esprimersi, piuttosto.
Se capissero che la democrazia liberale istituzionalizza il conflitto nell’opinione pubblica e nelle aule per non ritrovarselo in strada con le pistole, non vorrebbero il Paradiso in terra con utopie religiose, comuniste, antipolitiche (chi gioisce della “morte delle ideologie” vive nella stessa follia: il conflitto tra diversi va eliminato, come altri “eliminarono” quello culturale colla morale di stato e quello economico col dirigismo).

Io credo che ciascuno abbia “la libertà di peccare, di sbagliare” (Croce) e in quest’ottica affronto il conflitto, senza tentare di programmare come deve finire. Il pluralismo è un gran caos? forse si. Spesso permette il passaggio di idee che sono contro l’Occidente stesso? Spesso succede.
Ma non lo cambierei col silenzio che deve fare una donna, una cristiana e una cittadina in paesi come lo Yemen o l’Iran.
Con l’annicchilimento culturale degli Uiguri, nello Xinjiang, o con l’esercito che silenzia con la forza del terrore e delle armi la popolazione Venezuelana. 

Imporre il bavaglio può sembrare una soluzione semplice e veloce al dissenso, ma non lo è mai. L’Occidente, questa lezione, l’ha imparata prima di tutti, ed ha fatto della possibilità di dire la propria opinione uno degli strumenti fondamentali per imporsi come apice dello sviluppo umano.
E’ la libertà di parola, quindi, il tassello fondamentale che rende inevitabile la scelta di schierarsi ad Occidente. Perchè, come dice Jordan Peterson, “la libertà di parola non è un semplice valore, come la pietà o la giustizia: è il fondamentale meccanismo di problem solving dell’umanità.”

Resta con noi – iscriviti alla newsletter!


Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *