Ora è ufficiale: il terzo quadrante è un pastrocchio

L’affare Calenda-Letta è la prova provata che il “libertarian left” ovvero il sedicente liberalismo sociale di cui Calenda ha pure scritto un libro (..) è una idiozia: pensare di poter far gestire soldi allo stato a piacimento (aka “Agenda Draghi”) e allo stesso modo di poter mollare gli ormeggi sulla libertà delle persone (aka lockdown senza senso) è un ossimoro che ormai chiunque dovrebbe aver compreso e fatto proprio. La verità è sempre e solo una: le libertà hanno senso se esistono entrambe e contemporaneamente: libertà in termini economici e individuali, quelle appunto fortemente sostenute nel nostro quarto quadrante del political compass.

Tutte cose che il Partito Demoniaco non può prevedere nel proprio programma avendo al suo interno un personaggio fantastico come il Ministro del Rischio Zero Speranza o producendo virgulti da campagna elettorale come la richiesta di una mensilità in più in busta paga per tutti (e chi paga? Letta?). E la lotta ideologica contro il nucleare a favore del fotovoltaicesimo, una nuova religione marxista di derivazione sessantottina (a proposito a ottobre avremo L’Avvocato dell’Atomo in presenza a Padova, stay tuned) acuisce ancora di più questo spirito di scientismo dentro al PD. Alla fine è sempre e solo un fatto di priorità: per Calenda la sopravvivenza, per il PD la leadership dell’area e poco importa se Azione si identificasse assieme a +Europa come un polo liberale.

Se c’è stato anche solo per qualche ora evidentemente non è così.

Pertanto, la quantità di fandonie in pancia al primo quadrante rappresentato da PD-M5S-Si-Verdi fa sì che il confuso (ma pur sempre amicone) Calenda sia ritornato all’ovile e abbia cercato di portare dentro il Terzo Polo il nemico/compagno/avversario/idolo Renzi, il cui partito mai si capisce se vuole stare di qua o al di là dell’asse y (aka, Renzi sei da terzo o da quarto quadrante? risponditi e vedrai cosa vorrai fare da grande).

Insomma, come al solito avevamo ragione: non si può più ridursi a un banale confronto tra sinistra e destra economica, perché la compressione delle libertà individuali, della gestione della privacy e della estrema capacità con cui lo stato può entrare nelle nostre vite è diventato fortemente attuale. E non siamo in Corea del Nord.

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