Ora o mai più

La curva dei contagi sta salendo in maniera preoccupante e il governo Conte è chiamato a una scelta decisiva per il futuro non solo del paese ma anche sua personale: in caso di fallimento la sua avventura politica sarà conclusa.

Oggi è uscito (finalmente) uno studio firmato ISPI sulla ormai necessaria scelta di effettuare un lockdown generazionale (un po’ come sosteneva il team di BoJo nel lontanissimo febbraio, per poi tornare immediatamente sui suoi passi) e i motivi sono svariati, in ordine sparso: i) ridurre il numero di terapie intensive (essendo gli anziani i più colpiti dal COVID-19), ii) ridurre di conseguenza la mortalità (che oggi viaggia attorno al 30% per la fascia over 70), iii) diminuire il lavoro degli ospedali, iv) evitare il collasso economico del paese in caso di lockdown delle generazioni attive. Non si può più tergiversare: il lockdown selettivo va fatto oggi o sarà la fine.

fonte: ilSole24Ore.com

Perché lo dico? Semplice: se andiamo a guardare la curva degli interventi del 118 relativi a problemi respiratori in Lombardia (considerata il caso studio principale per la diffusione del virus in Italia) si vede che sta avendo più o meno lo stesso trend di salita delle fasi pre-lockdown di febbraio, con l’aggravante che i cittadini coinvolti sono milanesi e che quindi un eventuale lockdown generalizzato bloccherebbe in maniera drammatica l’attività della prima metropoli italiana.

L’aumento dei casi dei tamponi interessano poco perché legati a un numero colossale di asintomatici (oggi il governatore Zaia stimava che in Veneto il 98% degli isolamenti domiciliari sono relativi a persone asintomatiche) e non danno l’idea del reale motivo dell’interesse del governo alla salute dei cittadini: evitare la paralisi del SSN che distruggerebbe l’idea di “sanità migliore del mondo e gratis per tutti” per poter poi spingere le masse a richiedere un intervento privato nella sanità (almeno per quanto riguarda la gestione delle emergenze). Molto si è detto sui fallimenti politici di Conte che durante l’estate invece di incrementare il numero di TI ha preferito riempire di brioches gli italiani con bonus a caso (ne abbiamo parlato a suo tempo qui), seppur senza minimizzare il problema del contagio, ha diffuso false speranze alla popolazione su vaccini fantomatici che sarebbero arrivati a brevissimo senza aver la minima idea di quello che stava dicendo.

La domanda ora, da pragmatici, è: perché non lo si è fatto prima? Per quale motivo non si è scelto di isolare a domicilio le persone più a rischio e/o perché non si è voluto dire chiaramente ai cittadini che ci sono persone di serie A e di serie B rispetto al virus e che alcune frange della popolazione avevano (e hanno tutt’ora) il diritto di difendersi? Già, perché vedere mio nonno con la mascherina chirurgica mi fa tenerezza: un velo di cotone farebbe forse molto di più. Nel ‘300 la gente si copriva la bocca per evitare di prendersi la peste, non certo per evitare che il virus si disperdesse nell’aria; perché non diciamo agli anziani che una mascherina chirurgica a loro è totalmente inutile? ad oggi, un anziano positivo al virus al 40% muore, se gli va bene passa solo una settimana in TI tra atroci sofferenze sue e dei suoi familiari. Che senso ha? Perché la strategia del uno vale uno tipica del modo di fare socialista fa sì che se l’anziano non possa (o non debba?) difendersi in maniera selettiva, allora siano tutti gli altri a dover evitare la diffusione del contagio. Poi però vedi Mattarella in TV con la mascherina FFP2 (che lo protegge da qualsiasi cosa conosciuta) e allora capisci che la retorica ideologica governativa è sempre la stessa: per non fare un torto a pochi, lo facciamo a (quasi) tutti. E’ il trionfo della follia e dell’ipocrisia.

Vi pare giusto? No. Ma con la salute non si scherza: certo, peccato che non esista direttiva OMS che richieda utilizzo della mascherina chirurgica come dotazione protezione individuale, anzi: distanziamento e gel per le mani. Ma non è finita qui: oggi De Luca è uscito aggredendo le mamme inferocite per l’assurda chiusura delle scuole. Perché lo ha fatto? Perché gli elettori con bambini in età scolare sono molto meno degli anziani. Stop. Cosi attacca Halloween, inscena spettacoli televisivi degni del miglior Chavez e guadagna consenso tra le parti fragili della popolazione, inevitabilmente logorando il contratto sociale tra le generazioni che dovrebbe essere il primo cardine politico del partito che rappresenta.

Conte è chiamato a una scelta consapevole, decisiva e forte: deve avere la forza di isolare gli anziani in casa per evitare di distruggere il tessuto sociale del paese (ancora prima dell’economia), perché se i giovani di oggi saranno ancora chiamati a pagare le pensioni agli anziani di domani dovranno poterlo fare, e sopratutto, dovranno poterlo volere. E la cosa, oggi, non appare affatto scontata.

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