Sbloccate i licenziamenti: salvate il lavoro in Italia

Licenziare per salvare il lavoro può sembrare quanto mai un ossimoro, eppure è quanto di più necessario per far ripartire la macchina del lavoro in questa Nazione martoriata da chiusure e assistenzialismo.

Non è dato sapere se, proprio come l’anno scorso, al termine delle vacanze estive verranno riproposte nuovamente chiusure per le attività lavorative, soprattutto del terziario e servizi, al fine di giustificare l’incapacità organizzativa della sanità pubblica o se, finalmente, potremo tornare a vivere come in un qualsivoglia paese occidentale. 

Ciò premesso, il governo Draghi è all’opera nella preparazione del Decreto Sostegni bis, nel quale sembra venga finalmente tolto il divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo per i dipendenti assunti da datori di lavoro privati.

La quasi totalità delle imprese, da oltre un anno, ha visto ridurre drasticamente il fatturato, le ripercussioni le hanno subite anche le attività che sono rimaste aperte più a lungo a causa del mancato indotto generato dalle chiusure, ma allo stesso tempo hanno continuato a sostenere delle spese vive enormi, su tutte il costo del lavoro.

Ciò sta causando uno stallo che non solo avrà sia ripercussioni sociologiche – le persone si stanno abituando ad essere retribuiti senza lavorare e i primi segnali già li stiamo vedendo in relazione ai lavoratori stagionali – sia economiche poiché ci troveremo sempre più con aziende che, a fronte di costi vivi non più sostenibili, saranno costrette a procedere ad altre forme di licenziamento che graveranno non solo sui diretti interessati, ma sulla collettività tutta poiché costretta a pagare le contribuzioni figurative a questo nuovo esercito di inoccupati.

Sbloccare i licenziamenti, quindi, sarebbe la naturale valvola di sfogo di questa situazione che è pronta ad esplodere. Certo, in un primo momento il grande numero di inoccupati potrebbe spaventare, ma allo stesso tempo il mercato si autoregolerebbe, modificando l’offerta lavorativa e permettendo l’occupazione dei licenziati, possibilmente con sgravi contributivi. Quest’ultimo elemento, tanto decantato dal non compianto governo Conte, infatti, resta il vero emblema di questo cortocircuito che si sta creando: da una parte il governo che giustamente vorrebbe introdurre degli sgravi contributivi per far ripartire la macchina occupazionale, dall’altra l’INPS (e l’Europa), alla continua ricerca di fondi per pagare sussidi e pensioni, che non porcede ad emanare circolari attuative di detti sgravi, rendendoli praticamente inutili contribuendo in maniera dolosa a non far ripartire il mercato del lavoro.

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Commenti

Una risposta a “Sbloccate i licenziamenti: salvate il lavoro in Italia”

  1. Avatar Sara Quadrelli
    Sara Quadrelli

    Bellissimi, ficcantie competenti i vostri articoli. Grazie

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