Vaccini- Scanzi&co: grazie davvero

Ammetto che scrivere questo titolo, da sobrio, alle 9 di mattina non è stato facile.

Eppure, è proprio grazie a queste persone, i difensori di “Mamma Stato”, che sono state messe sotto i riflettori tutte le incongruenze della gestione di questa pandemia e in particolar modo la gestione del piano vaccinale.

Una campagna che procede a rilento, senza un vero e proprio criterio, basata su categorie che rievoca scenari da ex repubbliche sovietiche piuttosto che un’oculata distribuzione di quella che dovrebbe essere la panacea da ciò che alcuni considerano il male del secolo.

Il caos e l’impossibilità, generata dal più classico degli scaricabarili, di individuare un unico responsabile sta causando alcuni paradossi che altro non sono che lo specchio di ciò che ogni liberale pensa ( o dovrebbe pensare): qualsiasi cosa venga affidata al pubblico non funziona. Su tutti, come non segnalare il fatto che in diverse regioni il numero di under 40, il cui computo dei morti da inizio pandemia è pari a 254 (62 senza patologie pregresse) supera il numero degli over 80, la categoria per la quale stiamo vivendo da oltre un anno la limitazione delle nostre più sacre libertà.

Ma come si è arrivato a questo paradosso? Provando ad analizzare la questione appare evidente come nei paesi in cui la burocrazia statale sia meno pressante, Israele, Gran Bretagna e USA su tutti, si è provveduto ad acquisti preventivamente lotti di vaccini, preferendo, quindi, un approccio pragmatico piuttosto che coreografico, basti pensare al Vax-day, o di simil equità in stile UE in cui non si sa bene per qualche motivo si pensava fosse possibile procedere allo stesso ritmo vaccinale in ogni Stato membro e quindi procedere ad una riapertura e a un ritorno alla normalità simultaneo in tutte le Nazioni del Vecchio Continente. 

Un progetto, che per quanto potesse apparire ad alcuni nobile sulla carta, era destinato a fallire prima ancora di iniziare a causa delle enormi differenze legislative nazionali in materia di sanità. Il risultato è che, ad oggi, la nazione che fuori dall’UE avrebbe, per citare un noto titolo di giornale, “finito le medicine in soli 2 giorni” adesso procede a gonfie vele verso il raggiungimento dell’immunità di gregge e qui da noi, si dibatte se o meno una categoria professionale, operante in rigoroso smartworking, debba scavalcare l’altra per la somministrazione del vaccino. Tutto questo mentre si sprecano dosi o peggio ancora se ne sospende (temporaneamente) la somministrazione a causa dello 0.00000001 di reazioni avverse.

Quindi, da liberali, non possiamo che dire “si Scanzi, ti ringraziamo” ti ringraziamo davvero per aver reso pop l’ennesima sconfitta dello statalismo.

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